Sono sempre di più i Retailer che cercano di espandere il loro business all’estero: dai famosi BRICS all’Africa, Stati Uniti ed Europa. Per fare questo però è necessario seguire un piano di internazionalizzazione ben preciso e non dare niente per scontato. Questo processo può sembrare complesso e rischioso, ma questi obblighi possono trasformarsi in grandi opportunità per i retailer opportunamente informati, che prendono le giuste decisioni e si affidano alla consulenza di specialisti del settore.
“Fuori dalle nostre quattro mura c’è tutto un mondo da scoprire, e i retailer orientati alla crescita ne stanno già approfittando.”
Tra i retailer che l’anno scorso hanno optato per un’espansione internazionale, quasi uno su cinque ha sede negli Stati Uniti; seguono l’Italia e la Francia a pari merito (10%), il Giappone (9%) e il Regno Unito (8%), come svelato da CBRE.
In generale, però, l’espansione globale del retail è in fase di rallentamento: dal 2016 al 2017 si è registrato un calo del 2,9%. Il motivo è presto detto: “i retailer tendono a prendere decisioni ben ponderate, basate sui dati, in modo da aprire negozi che siano perfettamente in linea con le loro reti omnicanale di negozi fisici e piattaforme online” sostiene CBRE.
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Quali sono gli step per un internazionalizzazione di successo?
Gli step da seguire per un efficace internazionalizzazione sono pochi e semplici:
- studiare il mercato, ovvero identificare il potenziale economico del paese all’interno del quale ci si vuole espandere;
- considerare il contesto legale normativo;
- non sottovalutare le differenze culturali e logistiche identificando le best practice locali come guida;
- pensare globale ed agire locale ovvero adempiere a regole locali usando un approccio univoco;
- assicurare il trasferimento delle competenze;
- organizzare il sistema IT a livello globale;
- tenere monitorato i trend dei paesi emergenti
Retail trend dei paesi emergenti da tener sott’occhio
Brasile, India, Russia, Cina, Sud Africa… sono solo alcuni dei paesi emergenti che non puoi sottovalutare per la tua espansione Retail.
Dal 2002 il Global Retail Development Index (GRDI), pubblicato da AT Kearney, analizza il Retail di tutto il mondo con l’obiettivo di comprendere I trend locali e prevedere gli sviluppi futuri. Lo studio approfondisce la situazione economica di ogni zona, i settori in via di sviluppo, insieme allo sviluppo del brand e le prospettive di crescita negli anni a venire.
Ogni paese è classificato dal GRID in funzione della sua capacità di investire nel retail.
Il ranking si basa sull’analisi della situazione macro-economica e differenti variabili specifiche del retail.
Brasile, Russia, India e Cina rappresentano i quattro mercati più importanti nel retail degli ultimi anni, nonostante le grandi divergenze.
Il Brasile rimane il paese più performante dei quattro. Le previsioni stimano che la crescita continuerà grazie anche ai due eventi cardine: i Mondiali 2014 e le Olimpiadi 2016.
La crescita della Russia nel Retail ha subito un rallentamento anche se il paese rimane globalmente performante nel lusso, dove la crescita è in costante aumento.
La Cina ha perso una posizione nel ranking GRDI anche se mantiene delle solide basi.
L’India non rappresenta più il paese di riferimento nel Retail: perde 9 posizioni nel ranking. Nonostante ciò il futuro è promettente, soprattutto grazie all’ascesa delle vendite on-line.
In classifica entrano altri paesi con un forte potenziale retail: Il Sud Africa mostra chiaramente una forte crescita, soprattutto grazie allo sviluppo dei centri commerciali nelle grandi metropoli.
La Mongolia, la Georgia e l’Armenia fanno altresì parte di quei paesi con buone prospettive di crescita.
Highlight Brasile: come aprire un negozio in un paese senza standard
Il Brasile, il paese più popolato dell’America Latina, la cui superficie è 15 volte la Francia, offre formidabili opportunità per i retailer.
Conosciuto per il grandioso carnevale, le sue spiagge e le squadre di calcio, il Brasile non è da meno nel campo dell’innovazione che sorprende sempre di più i paesi europei, come la gestione del contante nei negozi equipaggiati con TPE.
Un paese senza standard per le sue abitudini di consumo, legislazione e fiscalità con numerose tasse sempre diverse. Ognuno dei 26 stati, insieme a un distretto federale, e gli oltre 5000 comuni seguono le loro regole fiscali e legislative . Per conquistare questo vasto territorio facente parte dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) bisogna armarsi di pazienza e circondarsi di esperti con forti competenze.
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- sul complesso sistema fiscale brasiliano;
- sull’importanza della crescita dei centri commerciali;
- sul comportamento d’acquisto dei brasiliani;
- su quali retailer sono presenti in Brasile.
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