Parco Guell, paella, Antoni Gaudì, Miguel de Cervantes e tanto altro ancora… Di sicuro avete già intuito il fulcro dell’articolo di oggi! La Spagna non è soltanto una delle mete turistiche europee predilette dai viaggiatori di tutto il mondo, nonché grande patria di cultura e arte.
Sono 39 le insegne italiane presenti in Spagna. Un trend destinato a salire. Il mercato retail qui vale quasi 26 miliardi di fatturato e continua ad attrarre capitali dall’estero. Il 17,6% dei marchi sono stranieri. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’economia spagnola offre concrete opportunità per sviluppare business internazionali.
La Spagna, grazie al recupero dell’economia, dei consumi delle famiglie e alla crescita del turismo, si rivela uno dei mercati europei più effervescenti per il retail; sono quasi 50 milioni i potenziali consumatori e 60 milioni i turisti che ogni anno visitano il Paese.
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I punti di attrazione del Retail in Spagna
I brand italiani che oggi stanno attuando piani di espansione nella penisola iberica sono parecchi e tra loro OVS, Fedon 1919, Miniconf e P.a.r.o.s.h.. Nel 2016 le imprese retail che avevano aperto sedi e filiali in Spagna erano più di 400, e tra queste le italiane Nau!, Yamamay, Primadonna, La Yogurteria.
Il mercato spagnolo presenta tra l’altro caratteristiche simili al nostro, sia per il profilo dei consumatori, sia per il potere d’acquisto in grado di assorbire prodotti di qualità.
La Spagna offre ai retailer italiani un numero superiore di città con un’alta concentrazione di abitanti (200.000 – 499.999), ben 23 contro le 10 italiane. Fatta eccezione per Barcellona e Madrid, i costi d’affitto degli immobili commerciali sono inferiori al 30% rispetto al nostro paese.
Un altro canale retail interessante è rappresentato dai centri commerciali. Concentrati principalmente nelle 2 maggiori città Madrid e Barcellona, in tutta la Spagna si contano 672 centri commerciali con ampie superfici e milioni di visitatori all’anno. Al loro interno ospitano il doppio dei negozi presenti nei nostri centri commerciali e adottano format di dimensioni superiori a quelle italiane. Il brand mix spazia dal low cost al luxury. Non mancano poi i servizi di ristorazione e di svago, come cinema, sale giochi e zone wellness. L’attenzione alla qualità dei prodotti rende gli spagnoli un target ideale per i brand italiani che esportano il “made in Italy”.
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Gli spagnoli sono consumatori omnichannel
Il consumatore spagnolo rappresenta l’incarnazione dello shopper omnichannel. La Spagna vanta il primato per utilizzo di smartphone nella fase di acquisto di un prodotto, seguita da Stati Uniti e Regno Unito, e presenta la percentuale maggiore di commenti sui social per quanto riguarda l’esperienza vissuta durante l’acquisto.
La propensione alla multicanalità e l’utilizzo del digitale dipingono lo shopper spagnolo come una persona connessa e consapevole che:
- acquista su più canali, negozi ed e-commerce;
- ha forti aspettative rispetto alla shopping experience;
- non si dichiara fedele al brand;
- predilige convenienza e risparmio di tempo;
- aperta alle marche straniere.
Prospettive di crescita per il mercato spagnolo
L’economia spagnola è in chiara ascesa, il Pil nell’anno in corso è al 2,7 %, le stime per il prossimo anno prevedono un 2,5 %. Un trend decisamente positivo che ha avuto e sta avendo riflessi sul tasso di disoccupazione, passato nel 2016 dal 22 al 19,6%. La metà del milione e 200mila posti di lavoro creati, negli ultimi 12 mesi, dai 19 paesi della zona euro, è stato generato in Spagna.
Per i retailer italiani, il mercato spagnolo mostra un appeal decisamente importante, che potrebbe ripagare nel breve i piani di espansione in questo paese.