“Non è la specie più forte a sopravvivere, e nemmeno quella più intelligente ma la specie che risponde meglio al cambiamento.” – Charles Darwin –
Darwin la sapeva lunga sull’evoluzione. La parola d’ordine è cambiamento. Quella “fiumana del progresso” che rischia di travolgere l’uomo imprigionato nella sua staticità.
Tutto si muove, niente rimane com’è, e i negozi, come le specie studiate da Darwin, hanno dovuto cambiare, stando al passo col tempo e le diverse esigenze del mercato e dei clienti.
Ma il passato non va dimenticato. È importante mantenere un colloquio continuo con ciò che è stato per poter migliorare il presente e soprattutto il futuro.
Allora perché non guardare indietro e vedere come si è evoluto il settore retail e le sue esigenze?
Indice dei contenuti
Dal prodotto al cliente: che tipo di persone adocchiano il mio negozio?
Tante cose sono cambiate rispetto a 20 anni fa…
Dall’attenzione al prodotto, si è passati ad una maggiore conoscenza del cliente con conseguente adattamento del prodotto stesso alle sue necessità.
La vendita assistita ha lasciato spazio a una maggior libertà della clientela: se entri da Zara puoi star certo che nessun commesso ti “disturberà” nella tua pazza ricerca al capo più trendy del negozio!
Ma l’aspetto più eclatante di questa evoluzione è senza dubbio il puntare alla fidelizzazione perché diciamolo…un cliente affezionato ritorna sempre, quello occasionale chi lo rivede più?
Sembra facile a dirsi, ma è solo col tempo che si sono creati i presupposti per conoscere il target di un negozio e sapere come valorizzare al meglio i prodotti.
Come posso sapere cosa la gente si aspetta di trovare nel mio negozio?
Il negozio ti spia?
Un tempo i modi per conoscere i clienti erano pochi e non sempre efficaci.
Nelle grandi città era normale trovare alcune persone piazzate all’entrata dei vari negozi che scrutavano i potenziali clienti annotando precise informazioni. Malintenzionati? Ma no! Erano dipendenti che accumulavano informazioni sulla clientela: sesso, fascia d’età, nazionalità.
Il negozio del presente è molto tecnologico e permette di recepire con semplicità dati riguardanti i clienti, sapere chi sono, che tipo di prodotti comprano e quindi dove si concentra maggiormente il loro interesse, e poter raccogliere tutti questi dati e farne una stima.
I manichini, a volte, possono “guardarti” davvero! I loro occhi permettono di fare una stima dell’età, del genere e di tutti quei fattori che contribuiscono a identificare il target della clientela.
Se prima limitato a tutto ciò che riguardava la pubblicità, ora il settore marketing è cresciuto come è cresciuta la sua importanza all’interno di un’azienda. I dati recepiti nel negozio e le informazioni ricavate da esso vengono rielaborati dal settore marketing e dirottati alle aree interessate all’interno dell’azienda.
Il negozio diventa “senziente” grazie alla fidelizzazione
In questa corsa al miglioramento, marketing, tecnologia e persone contribuiscono a un progresso sempre più ricco di informazioni utili.
Il tutto avviene in un negozio sempre più “senziente” e predisposto al cambiamento. Da “luogo di mera esposizione della merce” a “luogo delle esperienze”. Un palcoscenico per attrarre, stupire emozionare i clienti. Ma soprattutto si trasforma in un mezzo per raccogliere informazioni su tutto ciò che lo circonda, offrendo ai marketers analisi sulla customer journey dei propri utenti così da realizzare campagne marketing più personalizzate, targetizzate e dirette.
Darwin allora aveva ragione: non è importante quanto tu sia forte o intelligente. È la capacità di saper rispondere al cambiamento che fa la differenza, nell’evoluzione della specie… ma non solo.